Cinzia Milite – Post Punk Opera

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Ci sono libri di poesie che vanno oltre la loro stessa idea di scrittura, non tanto perché vogliono celebrare una ricerca originale del testo, e nemmeno una forma di avanguardia letteraria vicina a esperimenti noti, ma sostanzialmente per il puro gioco dentro se stessi, completando un percorso fatto di continui rimandi e controrimandi, là, dove l’artista sfoga una libertà inusuale. È il caso di questa “Post Punk Opera” (Nulla Die Edizioni) di Cinzia Milite: un libro di poesie diverso dagli altri proprio per un impatto dove centra si la musica, ma come ho anticipato, si vuole andare oltre, anche semplicemente, anche naturalmente.

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RosGos – No Place

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RosGos è il progetto solista del lombardo Maurizio Vaiani, di cui abbiamo già parlato 2 anni fa, perché con l’album precedente, “Circles“, questo Cocktail Bar lo elesse tra i migliori dischi dell’anno (copertina compresa). Complice una dark-wave molto innovativa e fascinosa che ci portò attraverso un viaggio psicoanalitico con echi danteschi, nei gorghi inesplorati dell’anima, attraverso un’oscurità la quale rappresentava quell’abisso che dobbiamo saper affrontare. Ora, lasciato il buio alle spalle, è uscito a riveder le stelle con questo “No Place”, il quale, se nella dicotomia può essere considerato un “non luogo”, in realtà è proprio il passo successivo della sua ricerca interiore.

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Rainer – Live at the Performance Center

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Vista la mancanza di uscite poco stimolanti, mi sembra giusto aggiornare la categoria “capolavori da riscoprire“, nata proprio per parlare di quegli album bellissimi rimasti però ai margini della conoscenza generalizzata e spesso circoscritti nella sfera dei pochi appassionati. È il caso di questo live dal fascino indiscutibile e struggente, meraviglioso, realizzato da questo musicista poco conosciuto al grande pubblico, ma dal valore artistico enorme, proprio per i lavori da lui eseguiti durante la sua carriera, come quest’ultimo concerto registrato quando sapeva di avere un tumore al cervello con pochi mesi di vita, decidendo di lasciare ai posteri un’ultima prova di altissima qualità della sua sensibilità e della sua bravura, dall’intensità fuori dal comune.

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Paolo Benvegnù – È inutile parlare d’amore

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Su questo grande cantautore milanese avevo già raccontato un aneddoto, che voglio ripetere perché ne vale la pena. Diverse estati fa passeggiavo per le vie di Como, dove, nelle varie piazzette, vista la stagione turistica, ci sono dei concerti di vario genere: dal blues al jazz, ebbene, camminando distrattamente passai vicino a un palchetto dove si esibiva un cantante, ma deciso a passare oltre (solitamente sono artisti minori) mi bloccai di colpo perché capii subito la qualità dell’esibizione, unica e straordinaria, e così ascoltai tutto il concerto. Era lui: Paolo Benvegnù che mi strego’ totalmente. Da allora ho sempre seguito i suoi progetti,  concepiti con un intelligenza e una ricerca particolare, insieme a uno stile unico e godevolissimo nello stesso tempo, come quest’ultimo.

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Il mondo salvato dai ragazzini

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Probabilmente aveva ragione Elsa Morante: il mondo verrà salvato dai ragazzini, perché noi adulti siamo troppo compromessi, siamo troppo ipocriti, siamo troppo perduti nella nostra apparente normalità. Sulla spiaggia di Bournemounth in Inghilterra, 80 volontari hanno realizzato un’installazione per ricordare tutti i bambini morti a Gaza, dall’inizio del conflitto isdraelo-palestinese, anche se a tutti gli effetti è una pazza ritorsione diventata un autentico massacro preso come scusa per sterminare un popolo. Tra l’altro un popolo che stabilmente viveva da secoli nella sua terra. Ma come sempre succede, dai nativi americani agli indios del Sudamerica o alle popolazioni precolombiane, fino a tutte le etnie annientate dal colonialismo (e la lista sarebbe lunghissima), l’usurpatore impone la sua barbarie vestita da progresso fino a farla diventare un bene per l’umanità: che schifo! Guardatevi il video, è bellissimo per il messaggio che trasmette.

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Slift – Ilion

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Di questo trio francese proveniente da Tolosa, ne avevo appena parlato l’anno scorso, perché li avevo segnalati come miglior live dell’anno: un disco dal vivo assolutamente delirante e sconvolgente al tempo stesso, fatto di continue lacerazioni chitarristiche e altrettante vampate soniche dall’impatto devastante. Un album che consiglio a tutti gli appassionati di un hard-rock moderno con escursioni lisergiche, fitto di sperimentazioni. Ora invece danno alle stampe questo loro terza (quarta se consideriamo anche un progetto parallelo) fatica discografica: un’opera rock davvero esaltante dove si fondono post-metal, space, psichedelia, progressive e post-rock insieme a un retroterra garage e post-hardcore che li caratterizza nello stile e nella furia iconoclasta.

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Odio universale

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Il recente fatto relativo al suicidio di Giovanna Pedretti a Sant’Angelo Lodigiano, ci lascia come sempre con un interrogativo pesante sulla valenza e potenza che hanno oggi i social-network e sul loro uso. Ora, non mi sento di affrontare l’argomento perché lo ritengo molto spinoso, soprattutto legato al fatto che una vita ha un valore immenso e il dolore della famiglia va rispettato.  Lo prendo come spunto invece per segnalarvi un episodio della serie TV “Black Mirror“, dal titolo “Hated in the Nation” (“Odio universale” in italiano), in cui si è catapultati proprio in una realtà simile, per non dire uguale, dove un sito promuove un hastag, in cui un anonimo lascia scegliere agli utenti delle persone pubbliche che si sono distinte in senso negativo, e il primo della lista puntualmente verrà ucciso dall’hacker responsabile del folle progetto, il quale utilizzerà delle api-drone manipolate, che nel film venivano usate per l’impollinazione artificiale dovute alla carenza di api naturali. Non dico altro perché l’episodio della durata di un’ora e trenta è ricchissimo di sorprese e di colpi di scena, soprattutto quello finale, che vi lascerà basiti. Come si dice sempre: il futuro è già fra noi, e noi, possiamo solo meditare.

il Barman del Club

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Broncos! – album omonimo

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Iniziamo l’anno, tanto per fare un collegamento con l’ultimo post, visualizzando la bellissima copertina dell’artista Alessandra Altieri, la quale illustra l’album d’esordio di questa band di Eboli, i Broncos! composta da Emanuel Catalano alla chitarra elettrica, Ferdinando Farro al basso e Andrea Schiappapietra alla batteria. La loro miscela di garage, punk, hardcore e psichedelia, crea un’atmosfera vertiginosa che si arroventa coinvolgendo l’ascoltatore in quel calderone dove le ustioni diventano schegge sonore da cui non si può sfuggire, e più si brucia e più ci si diverte. Quando poi si è trascinati nell’epicentro di queste canzoni, le fiamme trasformano qualsiasi appassionato in un altro ipotetico incendiario,  il quale assiste estasiato all’infuocarsi di tutto ciò che lo circonda..

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Best cover album 2023 – le copertine dei dischi più belle dell’anno

best cover album 2023

Ci rivediamo come sempre nell’anno nuovo, iniziando lucidandoci gli occhi con le copertine dei dischi più belle dell’anno trascorso. Bisogna dire che anche nel 2023, gli artisti o i grafici hanno avuto delle idee straordinarie nel creare immagini veramente interessanti, tutto questo per dimostrare che il “vinile” è il supporto ideale nell’unire arte più arte, e la sua bellezza esiste anche per questo.

Partiamo…

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Best album 2023 – i migliori dischi del 2023 per l’Intonation Cocktail Club

i migliori album musicali del 2023 - 1

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gli album più belli del 2023 - 2

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gli album più belli del 2023 - 3

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Come ogni fine d’anno divertiamoci nel sentenziare quelli che per l’Intonation Cocktail Club sono i migliori album musicali del 2023, messi tutti a pari livello e in rigoroso ordine alfabetico. Chiaramente ho cercato come sempre di aprire a più svariati stili, com’è giusto che sia e, nonostante ho seguito come sempre i miei gusti personali, ho scavato nella miniera del rock e i suoi dintorni. Poi, essendo questo un locale d’intrattenimento, ognuno di loro sarà abbinato con il suo rispettivo cocktail.

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Best album 2023 – I migliori dischi del 2023
per l’Intonation Cocktail Club
AlgiersShook
BeastlyMayabunder
Bright MagnusJungle Corner
David Eugene Edwards – Hyacinth
Genn – Unum
GiöbiaAcid Disorder
Goat – Medicine
Gov’t Mule – Peace… Like A River
Hania Rani – Ghosts
Kelela – Raven
Lol Tolhurst, Budgie and Jacknife LeeLos Angeles
Martin Kholstedt – Feld
Palmer Generator – Ventre
PJ HarveyI Inside the Old Year Dying
Polymoon – Chrysalis
PretendersRelentless
Rain Parade – Last Rays of A Dying Sun
The Brian Jonestown MassacreThe Future is Your Past
The Necks – Travel
Yo La TengoThis Stupid World
i migliori dischi italiani del 2023
Brigan – Liburia Trip
Crispino, Lanciai, Basile & SabelliKobayashi
Daniela Pes
Spira
Marta Del Grandi – Selva
le migliori performance live del 2023
Iosonouncane Qui noi cadiamo verso il fondo gelido
Car Seat HeadrestFaces from the Masquerade / Live at Brooklyn Steel
il miglior disco di cover del 2023
Brad Mehldau – Play the Beatles / Mother Should Know 
la miglior raccolta d’inediti del 2023
Joni MitchellArchives Volume 3 Higlights the Asylum Years (1972 – 1975)

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E mentre vi faccio i miei migliori auguri analizziamo disco per disco…

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Two Things of Gold 

Two Things of Gold

Gli auguri di buon Natale voglio farveli con questo album molto interessante, il quale potrà accompagnarvi durante questa festa particolare. È un lavoro partorito da un duo italiano: Francesca Sortino e Diego lombardo, insieme a un manipolo di jazzisti assolutamente fantastici, ed è tutto costruito intorno a sonorità molto cool, d’atmosfera, contaminato via via con innesti soul, rapetnici o legati a un jazz molto raffinato. Molto piacevole all’ascolto sarà un sottofondo dolce e allo stesso tempo ideale per una festa come questa, che dovremmo vivere nella vera essenza con cui è nata.

Link tracce d’ascolto

Tanti auguri a tutti con un bel brindisi!

il Barman del Club

Letture di fine anno – alcune uscite interessanti del 2023

Gruppo Letterario Acàrya

Se la lettura è una passione che unisce vitalità, cultura e divertimento, tutto il mondo che pulsa al suo interno, sarà senz’altro un universo straordinario dove perdersi e ritrovarsi, e più libri faranno parte della nostra quotidianità, più universi potranno evolversi dentro e fuori di noi.
Con vicino un buon bicchiere vediamo delle ultime uscite interessanti.

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Musica italiana – alcune buone uscite di fine 2023

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Al di là delle facili convenzioni, la musica di casa nostra sta attraversando a mio modesto avviso, un periodo molto creativo, riuscendo nell’intento di proporre lavori splendidi, anche se spesso circoscritti nei territori dell’underground, o perlomeno, in ambiti ristretti legati a veri appassionati.

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Ma veniamo a noi…

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Torino val bene un vinile – part.2 (continua…)

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Come già anticipato in un post dell’anno scorso, insieme a dei miei amici “malati” come me, andiamo spesso a Torino in cerca di vinili, perché in quella città esistono dei negozi fantastici, oltre chiaramente a un’attività culturale notevole, fatta di mostre, eventi, concerti imperdibili e dulcis in fundo, dell’ottima cucina. Il tutto per un fine settimana tutto da godere. Chiaramente come sempre è la musica a muovere gli entusiasmi, anche perché in rete, ormai, si trova di tutto ma, volete mettere la bellezza di sfogliare personalmente le teche o le vasche piene di dischi e trovare quello che cercavate oltre alle sorprese inaspettate. Inoltre,  piuttosto che ingrassare le multinazionali dello shopping, preferisco dare i miei soldi a quegli esercenti, i quali, con tanto coraggio e insana passione, continuano a resistere di fronte all’avanzare della modernità: vita loro e vita nostra…

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Indie rock – alcune buone uscite di fine 2023

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Come già predetto nel post sul classic-rock, ecco invece una scelta alternativa di ottime pubblicazioni relative agli ultimi mesi di quest’anno. Indie-rock e dintorni come si dice (più qualche escursione), giusto il tempo per assaporare prodotti di qualità.

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Partiamo…

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Graphic Novel di qualità – part.2

graphic novel di qualità

Come già predetto nell’articolo precedente, la magia delle graphic-novel è sempre coinvolgente, soprattutto pensando (e guardando) allo splendido connubio fra disegno e parola: due arti in una, le quali ci conducono vicino all’eccellenza. Analizziamo alcune uscite interessanti.

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Classic Rock -alcune buone uscite degli ultimi mesi del 2023

classic rock

Bisogna dire che nel campo del rock classico, gli ultimi mesi di quest’anno ci hanno riservato molte sorprese piacevoli, le quali, al di là delle band storiche dal nome altisonante, i loro lavori mi sono piaciuti, nonostante da sempre preferisco analizzare qualcosa di più alternativo, proprio per differenziarmi dai vari siti che recensiscono ogni cosa si pubblichi. Ma tant’è (come si dice) e allora vediamo di cosa si tratta.

classic rock - ultime buone uscite del 2023

Partiamo…

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La costruzione di un amore

berndnaut Smilde             Opera di Berndnaut Smilde

La costruzione di un amore

“…e ad ogni piano c’è un sorriso
per ogni inverno da passare
ad ogni piano un paradiso
da consumare…
 (Ivano Fossati)               

…e cosa diremo al tempo
se la nostra abitazione
dev’essere alzata in verticale
fino al precipizio
al di sopra delle nubi
insieme all’eros
o lasciata in movimento
lungo la pianura
delle nostre cose
dove la quiete
si abbraccia con il caos

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Hania Rani – Ghosts

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Hania Rani è una pianista polacca, jazzista, cantautrice, sperimentatrice e performer dall’impatto creativo particolare, delicatissima nel suo approccio melodico, perfettamente in simbiosi con la sua caratteristica a tratti minimalista e a tratti coinvolgente fra classica ed elettronica, sempre a metà tra una forma di land-art e una trasposizione musicale quasi magica, in equilibrio sopra una leggerezza che si eleva al di là delle note stesse e le celebra attraverso una forma di dolcezza apparentemente intoccabile, evanescente, sfuggente a tal punto da sentirla evaporare dopo ogni tocco delle dita.

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Giorgio Canali & Rossofuoco – Pericolo Giallo

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C’è la frase di una recensione che ho letto in rete dalla penna di Nicola Stufano sull’ultimo album di questo grande cantautore romagnolo che mi ha colpito, perché testualmente dice: “…Giorgio Canali ha sempre ragione, soprattutto quando ha torto…” Penso che sia calzante proprio in riguardo alla sua ultima fatica musicale, per non dire “poetica”, perché le sue canzoni sono senz’altro dei testi rivestiti dagli strumenti dei suoi fidi compagni.

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Jon Fosse – Ma perché Bob Dylan non te lo vai a leggere?

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Generalmente, quando viene assegnato un Premio Nobel a un autore che non conosco, mi vado a documentare, o perlomeno, vado a leggermi qualcosa dei suoi scritti proprio per approfondirlo. Poi, potrebbe piacermi o meno ma rispetto sempre l’attribuzione degli accademici svedesi, perché il mondo è vario e i gusti sono gusti. Ma tutto questo non importa. Quello che però mi da fastidio sono certe dichiarazioni, giunte spesso a sproposito, di gente che non avendo letto niente di un autore, lo critica e lo deprezza. È il caso del Nobel di quest’anno attribuito al norvegese Jon Fosse, il quale con molta arroganza o molta ingenuità ha dichiarato che Bob Dylan non meritava questa onorificenza (come a dire: perché lo hanno dato prima a lui che a me?) Siamo alle solite…

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Louise Glück – poesia e psicanalisi

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Questo 13 ottobre è mancata una delle poetessa più rappresentative della cultura nordamericana, premio nobel del 2020 e con alle spalle altri premi prestigiosi. Ma al di là dei meritati riconoscimenti, quello che a noi importa è la particolarità della sua scrittura, densa di significati interiori e di ricerche psicanalitiche, le quali, scandagliano epica e mitologia, cultura classica e leggende anglosassoni, natura e introspezione come un’unica entità, fino al passaggio che tra vita e non-vita ci attende per una visione più universale.

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Pierluigi Ratti – il giardino informale

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Si è appena inaugurata all’Art Company di Como la personale di Pierluigi Ratti, conosciuto in città come architetto botanico e creatore di giardini e serre artistiche dall’impatto emotivo particolare, non è casuale la sua predisposizione verso tutti i tipi di espressività, culminata con l’esecuzione di opere d’arte molto interessanti, le quali, oltre alla sua attività professionale, continuano con questa sua voglia di andare al di là della stessa, per esprimersi ulteriormente attraverso sculture e quadri dall’impatto fascinoso, dal titolo “Alterazioni Materiche”.

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PJ Harvey – I Inside the Old Year Dying

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Finalmente dopo sette anni di assenza è ritornata sulle scena la ragazza del Dorset ora cinquantenne, con alle spalle una carriera veramente speciale quasi senza eguali, aggiungendo un altro gioiello alla sua collana di capolavori. Non è casuale che quest’ultimo disco dimostra la sua maturità artistica, soprattutto nel pubblicare degli album che vanno notevolmente al di là della semplice musica, perché la sua ricerca sconfina in altri territori come la poesia, la letteratura e il teatro. Tra l’altro queste espressività non solo si equivalgono fra di loro, ma si esprimono attraverso una sinergia che li eleva insieme alla strumentazione di base, proprio per diventare, soprattutto in questo “I Inside the Old Year Dying”, un contesto avvolgente, dove il termine di opera d’arte non è per niente qualcosa di sopravvalutato, anzi.

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Un’altra lunga estate calda

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Lo so lo so, sono mancato un po’ troppo, ma spesso gli impegni, il caldo comprese le ferie mi hanno tenuto lontano da questo Bar, e siccome sono pigro vi lascio il link di un mio vecchio post adatto per l’occasione… anche se, contrariamente a quello che c’era scritto, poi il restyling poi lo feci completamente, cambiando anche il nome del locale.  Tranquilli sono ritornato!

QUESTA LUNGA ESTATE CALDA

Incontro con la poesia di Flavio Almerighi

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Domani sera presso la sede del Gruppo Letterario Acàrya, al Centro Civico Comunale in via Grandi 21 a Como, si terrà alle ore 21 la presentazione dei libri “Lettere” e “Risorgive” di Flavio Almerighi con la presenza dell’autore che dialogherà con Antonio Bianchetti. Chiunque abitasse nelle vicinanze non solo di Como ma anche della nostra provincia, sarà ben gradito e si troverà all’interno di un ambiente gradevole e carico di amicizia, d’altronde, il termine in sanscrito di “Acàrya” significa il maestro che insegna con l’esempio, ma siccome non ci sono maestri diventa il “luogo” dove si insegna con l’esempio, e per un luogo dove si pratica la poesia mai un termine è stato più azzeccato. Vi aspettiamo!

Robbie Robertson & Sixto Rodriguez – vincenti e perdenti fino al risarcimento

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Come avevo già detto in passato, non volevo fare più necrologi, proprio perché vista l’età di tanti eroi o protagonisti del rock’n’roll, ne manca uno quasi ogni settimana, ma di questi ultimi due qualche parola andava scritta, nonostante le rete sia piena di coccodrilli postati per l’occasione. Eppure, se andiamo a considerare il parallelismo fra vincenti e perdenti, sia Robbie che Sixto fanno al caso nostro, anche per il risarcimento che la storia gli ha consegnato. Il tempo è galantuomo, diceva  mio nonno. Due vita diverse tra fortune e sfortune ma con una classe identica che li ha consacrati nel mondo affollato della musica.

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Leggere e ancora leggere – alcune uscite interessanti del 2023

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Leggere è da sempre un concetto di civiltà, per tutta la cultura che un libro può trasmettere e può regalare, non solo per il nostro immaginario, ma per la nostra quotidianità sempre ricchissima di spunti narrativi, i quali, non possono che farci crescere ed evolvere. Detto questo volevo parlare di alcuni romanzi che ho letto ultimamente, come anche consiglio per le ferie, perché a mio modesto avviso nella loro visione alternativa, mi sono piaciuti molto e meritano di essere citati.

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Black Mirror – sesta stagione – come una strada alternativa

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Non lo nascondo, una delle serie che più mi ha appassionato in questi ultimi anni è proprio Black Mirror, giunto alla sesta stagione e distribuita dalla piattaforma di Netflix. Un po’ perché è sempre costituita da episodi autoconclusivi che mai superano l’ora, se non in rari casi; un po’ perché la trama fantascientifica è da sempre una delle mie preferite, legata proprio all’intelligenza della sceneggiatura, perché ritengo Charlie Brooker (il suo ideatore) uno dei grandi professionisti di questo settore, anche se la science-fiction non è mai stata così reale come in questi casi; e poi perché mi ricordano quei mitici “ai confini della realtà” degli anni ’60 che ho adorato a dismisura.

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Avevamo un sogno – di Luisa Azzerboni e Luigi Corbetta e due poesie di Antonio Bianchetti

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Alla The Art Company a Como si è appena svolta un’esposizione di notevole interesse che ci ha regalato momenti importanti avvolti da un senso di meraviglia. In questa mostra c’è stata la capacità di riunire in una sola visione, molteplici espressività, che andavano dalla fotografia alla poesia della forma, dal rapporto artista-modella al significato esistenziale e spirituale dello yoga, passando in un certo senso anche dalla plasticità della scultura, e dal movimento che questa vitalità simbolica si concentra e fissa per l’eternità la bellezza del corpo umano.

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Rock & psichedelia – musica visionaria: alcuni ottimi album di questi primi mesi del 2023

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La musica visionaria è un atto d’amore verso la pazzia e la pazzia diventa genialità verso la creazione. Non è casuale che moltissime opere d’arte sono generate da un’esplosione di sensi così com’è nato l’universo, e l’universo stesso si è evoluto in mezzo al caos per generare un’ordine fino a diventare bellezza. La musica ha dentro di sé tutte queste potenzialità e noi ci faremo trascinare nel gorgo infinito dove inizia e finisce il tempo, per immaginare e ascoltare una serie infinita di storie.

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Rock & Italia – musica di casa nostra: alcuni ottimi album di questi primi mesi del 2023

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Eccoci dentro le nostre sponde, per assaporare una decina di album veramente interessanti e dall’elevato spessore fatto di pregio e di professionalità, inconfondibile. Ogni proposta vi stupirà, anche per la varietà, la quale dimostra l’estensione che siamo capaci a proporre, e la valenza di ogni opera dall’altissimo substrato di contenuti, sempre in evoluzione.

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Rock d’impegno – musica per intenditori: alcuni ottimi album di questi primi mesi del 2023

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La musica può avere mille sfumature, lo sappiamo tutti, e si sviluppa intorno a svariati generi, soprattutto in questi ultimi anni dove non c’è più una rivoluzione in atto, ma un ripetersi continuo di tutte le sperimentazioni passate, salvo qualche raro caso. Proprio per questo motivo entreremo in una carrellata di album diversi, fra classicismo e novità, giusto il tempo per assaporare delle ultime uscite che personalmente ritengo valide, anche se, ascoltare tutte le proposte che a vagonate vengono pubblicate mese per mese, è impossibile. Io metto nel piatto dei dischi adatti a questo locale, poi, se anche voi avete dei suggerimenti, li accetterò con piacere. Buon ascolto!

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Tina Turner – un omaggio dovuto

Rock Liquido – musica per rilassarsi: alcuni ottimi album di questo inizio di 2023

musica liquida

Sostanzialmente quando si parla di musica liquida mi viene da sorridere, però, essendo questo un locale dove si beve, anche qualcosa di morbido va bene proprio per rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro. È chiaro che il rock proprio per sua definizione non può essere liquido e nemmeno morbido, ma tant’è, ormai con questa parola ci hanno affiancato qualsiasi aggettivo e qualsiasi derivazione tanto da farci accettare di tutto, nonostante sia chiaro che viaggeremo in un’altra dimensione: un po’ per scoprire dei mondi altri, e un po’ perché comodamente seduti con un ottimo cocktail queste note fanno al caso nostro, delicatamente per chiacchierare, delicatamente per la compagnia.

ultimi album interessanti 2023

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Mario Maffi – Quel che resta del fiume

Ci sono opere che si elevano sopra una narrazione classica o lineare, per andare al di là delle mode relative al momento, chiamiamole anche culturali, in cui un’editoria impegnata nell’inseguire la corrente mainstream vuole troppo spesso accontentare le voglie dei lettori comuni; e in questo caso possiamo citare i gialli, noir, thriller, spy-story e altro ancora. Poi, d’altro canto, esiste una nicchia di professionisti intelligenti come per esempio la Vallecchi , la quale, pubblica romanzi dallo m-maffi-2spessore superiore, scegliendo come in questo caso delle storie altre, intrise di una modernità che ci fa pensare e appassionare, un po’ perché la sentiamo vicina a noi o al contrario perché viaggia intorno a mondi apparentemente distanti, ma che assimiliamo nella curiosità di aggregare le vicende di questi ultimi anni della nostra vita. Chiaramente il merito è dello scrittore Mario Maffi, il quale ci regala una vicenda bellissima che spazia inseguendo le epoche, facendole coincidere intorno a noi come se ci trovassimo fra i nostri amici più cari, in un presente dove i dialoghi e i contatti umani valgono di più di qualsiasi altra dimensione.
Mario Maffi lo conoscevamo come saggista d’eccezione, specializzato in cultura e letteratura angloamericana che ha insegnato per oltre quarant’anni alla Statale di Milano, e che ha ampliato nei suoi numerosi libri dallo straordinario spessore qualitativo. La cultura underground, New York, Londra e tutta una serie di scrittori ai margini d’America, sono stati i suoi luoghi e i suoi personaggi con cui ha costruito una saggistica dove storia e attualità si miscelavano sapientemente, per andare oltre le immagini che ci propongono quotidianamente le televisioni di tutto il mondo. Fra tutti potremmo citare “Mississippi – il grande fiume: un viaggio alle fonti dell’America“, in cui, un viaggio appunto, dalle sorgenti di questo fiume simbolo che divide in due gli Stati Uniti, fino alla sua foce, diventa una narrazione estesa di storia, sociologia, politica, antropologia, scienza, letteratura, musica, poesia; all’interno di una geografia culturale di grande respiro e di tematiche importanti intorno a questa grande nazione: grande nel senso della sua estensione. Infatti, come un accostamento simbolico, il tutto si riconduce al romanzo in questione, il primo romanzo di Maffi, perché, “Quel che resta del fiume“, vive proprio del suo passato per raccontare il presente, come una forma d’interpretazione della realtà sotto ogni forma. Tra l’altro, il titolo che fa il verso a quello più famoso di Kazuo Ishiguro “Quel che resta del giorno” (da cui è stato tratto un bel film con Anthony Hopkins) è a nostro avviso azzeccassimo, perché, se da una parte la metafora si riferisce a quel che resta del territorio dopo il passaggio dell’uragano Katrina (la maggior parte della vicenda si svolge vicino a New Orleans sulle sponde del Mississippi), in senso traslato si potrebbe leggere come “quel che resta dell’America”; non è casuale che si attraversano oltre sessant’anni di vicende americane: dalle marce contro la guerra del Vietnam di fine anni ’60, passando per le Torri Gemelle, il fallimento dei Lehman Brothers e appunto l’uragano Katrina, includendo anche situazioni minori ma non per questo da sottovalutare, come la situazione razziale e altro ancora.

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Intervista senza domande ad Antonio Bianchetti “Non so se ho scritto troppo sull’amore (un altro passaggio dai giardini di ponente)” – Quaderni dell’Acarya 2021.

Un problema alla linea di casa mi ha impedito di postare articoli in quest’ultimo periodo. Ne approfitto nel ripubblicare l’intervista “senza domande” che mi ha fatto Flavio Almerighi, e che ringrazio di cuore per la disponibilità e l’interesse verso la mia ultima raccolta. Avere la possibilità di esprimersi attraverso i propri scritti, oltre all’originalità della proposta, è un veicolo importante per la divulgazione della poesia. Grazie ancora Flavio e buona lettura…

almerighi

L’amore necessita di un compagno di viaggio che sappia cogliere ogni sfumatura e possa condividerla. In realtà il vero viaggio è la condivisione e non se ne è scritto né se ne scriverà mai abbastanza. Amore vicino, lontano, raggiungibile, irraggiungibile, la cosa più dolorosa è non poter più comunicare. Antonio riesce a farlo con le sue poesie e tocca vertici lirici altissimi. Non mi dilungo oltre visto che l’intervista è molto corposa e stimolante, ma nel caso si voglia ordinare il volume basta scrivere ad         acarya@acarya.it        verrà spedito tramite corriere.

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  1. Quando si parla di risorgere (pg.14)

Se dobbiamo iniziare a raccontare e raccontarsi, spesso la vita offre delle coincidenze che non si riescono a decifrare, o meglio, si ha l’impressione che qualcosa accada perché debba accadere, come se delle forze invisibili facessero incontrare le anime per creare delle storie, delle sinergie particolari. È banale dire “cogli l’attimo”…

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Gruppo Letterario Acàrya – presentazione romanzo di Mario Maffi

Giulia sarà disponibile per contatti individuali - 1

Se questa sera qualcuno di voi abita nelle vicinanze di Como, presso il Centro Civico Comunale in Via Grandi 21 a Como, alle ore 21, il Gruppo Letterario Acàrya presenterà il romanzo di Mario Maffi “Quel che resta del fiume”. Vi aspettiamo…

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Martin Kholstedt – Feld

Martin Kholstedt - Feld

Al di là della bellissima copertina, questo compositore tedesco si ripropone ancora con il suo settimo album ufficiale, senza dimenticare i progetti paralleli o le numerose colonne sonore che l’hanno reso famoso, soprattutto negli ambienti artistici. Quello che potremmo chiamare come un alfiere della musica elettronica, in realtà, prosegue la tradizione dei “corrieri cosmici” che in terra teutonica continuano a nascere senza dimenticare le loro origini, proseguendo un viaggio oltre i confini che cerchiamo di misurare ogni volta. In realtà, è proprio la musica il medium necessario per esprimersi nelle coordinate perfette sempre in espansione, come la sua creatività eterogenea, la quale, si trasforma in un’esperienza sempre in divenire, sia sulle tracce e sia nei suoi spettacoli dal vivo, trasfigurati come delle vere e proprie performance del movimento.

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Antonio Bianchetti – Giorno di festa e giorno di rinascite

hengki-koentjoro-8Photo by Hengki Koentjoro

Giorno di festa

Abbiamo superato il confine
per gioire oltre i muri
delle nostre date soppresse
Anche il futuro
ha una storia da raccontare

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